La chiesa di San Francesco di Paola o santuario di San Francesco di Paola con l'annesso convento dell'Ordine dei Minimi sono ubicati sul colle San Biagio, l'insieme dei manufatti costituisce uno dei più scenografici complessi monumentali della città di Milazzo. Appartenente all'arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, vicariato di Milazzo sotto il patrocinio di San Francesco di Paola, arcipretura di Milazzo.
L'attuale santuario di San Francesco di Paola, unico in Sicilia (tutti gli altri luoghi di culto isolani sono chiese dedicate alla sua figura), è edificato personalmente dal Santo taumaturgo di Paola durante il soggiorno milazzese trascorso a cavallo del 1464 e il 1467. Il primitivo luogo sacro dedicato al culto di Gesù e Maria, sorto sulle rovine di una chiesetta dedicata a san Biagio dei Ragusei sull'omonimo colle, presentava un diverso orientamento. Accanto alla chiesa seguì la costruzione di un oratorio del costituendo Ordine dei Minimi dedicato a Gesù e Maria. L'impianto di dimensioni più contenute era disposto col medesimo asse con abside e ingresso principale ribaltati rispetto all'attuale sviluppo, pertanto la facciata rivolta a ponente consentiva l'accesso dalla principale direttrice che collegava il quartiere San Papino alla Città Murata. Nel vicino quartiere di San Papino esisteva una porta della cinta muraria denominata Porta di San Papino poi mutata in Porta di San Francesco di Paola. Anche levante fu eretta successivamente una porta denominata Porta Alemanna o Porta di San Gennaro, per l'immediata vicinanza al luogo di culto anch'essa fu nomata dal volgo Porta di San Francesco di Paola.
San Francesco di Paola quindi collabora attivamente e fattivamente alla costruzione del primitivo tempio e annesso monastero entrambi dedicati a Gesù e Maria, solo in seguito alla sua canonizzazione, avvenuta il 1º maggio 1519, tutto il complesso è intitolato alla sua figura.
Diversi miracoli ispirano alcuni dipinti sottoposti ad interventi di restauro:
• XVIII secolo, Miracolo di San Biagio, dipinto su tela, opera raffigurante lo scampato soffocamento causato da una lisca di pesce. È raffigurato San Biagio quale protettore dai malanni di gola, nella fattispecie rievoca il colle San Biagio, l'antica chiesa ed il primitivo titolare.
• XVIII secolo, Il dono dell'acqua curativa, dipinto su tela.
• XVIII secolo, L'invio delle vacche, dipinto su tela.
• XVIII secolo, Liberazione dell'innocente ingiustamente incarcerato, dipinto su tela.
Altri miracoli ispirano scene d'affreschi diversamente collocati, fra gli eventi più importanti si ricordano:
• Miracolo della resurrezione dell'impiccato dopo tre giorni,
• Miracolo del ritorno in vita del fido agnellino Martinello mangiato per dispetto dai muratori,
• Miracolo dell'attraversamento dello Stretto di Messina,[3]
• Miracolo dell'edificio senza fondamenta,[3]
• Miracolo delle pietre,[3]
• Miracolo del pozzo e dell'acqua salsa miracolosa,[3]
• Miracolo dell'allungamento della trave,[3]
• Miracolo del taglio dell'albero di gelso,
• Miracolo postumo del proiettile a Milazzo, della stessa natura il miracolo postumo della bomba inesplosa a Paola.
L'attuale santuario di San Francesco di Paola, unico in Sicilia (tutti gli altri luoghi di culto isolani sono chiese dedicate alla sua figura), è edificato personalmente dal Santo taumaturgo di Paola durante il soggiorno milazzese trascorso a cavallo del 1464 e il 1467. Il primitivo luogo sacro dedicato al culto di Gesù e Maria, sorto sulle rovine di una chiesetta dedicata a san Biagio dei Ragusei sull'omonimo colle, presentava un diverso orientamento. Accanto alla chiesa seguì la costruzione di un oratorio del costituendo Ordine dei Minimi dedicato a Gesù e Maria. L'impianto di dimensioni più contenute era disposto col medesimo asse con abside e ingresso principale ribaltati rispetto all'attuale sviluppo, pertanto la facciata rivolta a ponente consentiva l'accesso dalla principale direttrice che collegava il quartiere San Papino alla Città Murata. Nel vicino quartiere di San Papino esisteva una porta della cinta muraria denominata Porta di San Papino poi mutata in Porta di San Francesco di Paola. Anche levante fu eretta successivamente una porta denominata Porta Alemanna o Porta di San Gennaro, per l'immediata vicinanza al luogo di culto anch'essa fu nomata dal volgo Porta di San Francesco di Paola.
San Francesco di Paola quindi collabora attivamente e fattivamente alla costruzione del primitivo tempio e annesso monastero entrambi dedicati a Gesù e Maria, solo in seguito alla sua canonizzazione, avvenuta il 1º maggio 1519, tutto il complesso è intitolato alla sua figura.
Diversi miracoli ispirano alcuni dipinti sottoposti ad interventi di restauro:
• XVIII secolo, Miracolo di San Biagio, dipinto su tela, opera raffigurante lo scampato soffocamento causato da una lisca di pesce. È raffigurato San Biagio quale protettore dai malanni di gola, nella fattispecie rievoca il colle San Biagio, l'antica chiesa ed il primitivo titolare.
• XVIII secolo, Il dono dell'acqua curativa, dipinto su tela.
• XVIII secolo, L'invio delle vacche, dipinto su tela.
• XVIII secolo, Liberazione dell'innocente ingiustamente incarcerato, dipinto su tela.
Altri miracoli ispirano scene d'affreschi diversamente collocati, fra gli eventi più importanti si ricordano:
• Miracolo della resurrezione dell'impiccato dopo tre giorni,
• Miracolo del ritorno in vita del fido agnellino Martinello mangiato per dispetto dai muratori,
• Miracolo dell'attraversamento dello Stretto di Messina,[3]
• Miracolo dell'edificio senza fondamenta,[3]
• Miracolo delle pietre,[3]
• Miracolo del pozzo e dell'acqua salsa miracolosa,[3]
• Miracolo dell'allungamento della trave,[3]
• Miracolo del taglio dell'albero di gelso,
• Miracolo postumo del proiettile a Milazzo, della stessa natura il miracolo postumo della bomba inesplosa a Paola.